25-26-27 novembre NAPOLI
Si comunica che il Corso di Aggiornamento Nazionale per insegnanti tecnici e cinture nere si terrà nei giorni 25-26-27 novembre a NAPOLI
Prevista sessione di esami di qualifiche tecniche e 4°-5°-6° Dan.
A breve online la circolare del Corso.... con grandi novità!
info
"Non ho imparato la via per vincere gli altri, ma per vincere me stesso"
domenica 6 novembre 2011
sabato 23 luglio 2011
Karate: una filosofia di vita...
Il Karate è un’arte marziale e, come per tutte le arti, per raggiungere la perfezione richiede uno studio profondo e un impegno costante. E’ da sempre considerato un eccellente tecnica di difesa personale e uno sport a tutti gli effetti anche se, definirlo come tale, risulta tanto incompleto quanto inesatto. Il karate sportivo (quello che vediamo alle gare per intenderci) rappresenta una recente acquisizione di questa antica forma di combattimento a mani nude; non deve essere quindi considerato il fine ultimo di un vero karateka. Il sensei (maestro) Keinosuke Enoeda scriveva in una pubblicazione: “pensando solo in termini utilitaristici di competizione otterremo come unico risultato quello di stravolgere il significato originale del karate, trasformandolo in uno sport come tanti altri…I maestri devono quindi educare i loro allievi nella maniera giusta, attribuendo uguale importanza a ogni aspetto del karate”.Ricostruire dettagliatamente la storia di questa arte marziale risulta particolarmente difficoltoso, vuoi per la carenza di fonti storiografiche certe, vuoi per la farraginosità delle testimonianze tramandate principalmente per via orale di generazione in generazione.
Il Karate si sviluppa principalmente nell’isola di Okinawa dove i nobili del luogo, signori appartenenti alla classe guerriera, praticavano un’arte marziale “segreta” (Okinawa-te) tramandata principalmente ai loro eredi. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni di vita di tali signori cambiarono a causa di un costante impoverimento che spinse tali classi a praticare mestieri più redditizi come l’agricoltura e l’artigianato; gli storici attribuiscono a tale fatto la diffusione dell’ Okinawa-te nelle classi non appartenenti all’aristocrazia guerriera.Nel corso dei secoli grazie ai sempre più frequenti viaggi di mercanti e marinai, l’arte marziale autoctona delle isole Ryuku (delle quali Okinawa fa parte) si mescolò con forme di combattimento cinese. Una prova della relazione tra Cina e Okinawa è fornita dalla testimonianza del mestro Anko Itosu il quale, in uno scritto, indica le origini del karate nelle arti marziali cinesi. Un primo tentativo di codicizzazione dei precetti del karate di Okinawa fu fatto dal maestro Kanga Sakugawa signore di Okinawa. La vera svolta che portò la conoscenza del karate fuori dai confini di Okinawa avvenne quando il maestro Gichin Funakoshi, fondatore dello stile Shotokan e padre del karate moderno, si esibì a Tokyo 1922. Egli intese questa affascinante arte marziale come un “sistema di disciplina interiore” capace di condizionare tutti gli aspetti della vita dei praticanti; era nato il Karate-do ovvero la “via del karate”, un misterioso, lento e difficile cammino dell’essere verso la perfezione e il suo compimento. La filosofia dello stile di karate shotokan, basata principalmente sullo zen e sul bushido (la via del guerriero), è contenuta nei venti principi (niju kun) esposti dallo stesso Funakoshi Gichin e che divennero le basi della disciplina ancora prima che gli stessi allievi del grande maestro fondassero nel 1949 la JKA (Japan Karate Association); la più importante e antica organizzazione per la diffusione del karate.
fonte: La Testata
Il Karate si sviluppa principalmente nell’isola di Okinawa dove i nobili del luogo, signori appartenenti alla classe guerriera, praticavano un’arte marziale “segreta” (Okinawa-te) tramandata principalmente ai loro eredi. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni di vita di tali signori cambiarono a causa di un costante impoverimento che spinse tali classi a praticare mestieri più redditizi come l’agricoltura e l’artigianato; gli storici attribuiscono a tale fatto la diffusione dell’ Okinawa-te nelle classi non appartenenti all’aristocrazia guerriera.Nel corso dei secoli grazie ai sempre più frequenti viaggi di mercanti e marinai, l’arte marziale autoctona delle isole Ryuku (delle quali Okinawa fa parte) si mescolò con forme di combattimento cinese. Una prova della relazione tra Cina e Okinawa è fornita dalla testimonianza del mestro Anko Itosu il quale, in uno scritto, indica le origini del karate nelle arti marziali cinesi. Un primo tentativo di codicizzazione dei precetti del karate di Okinawa fu fatto dal maestro Kanga Sakugawa signore di Okinawa. La vera svolta che portò la conoscenza del karate fuori dai confini di Okinawa avvenne quando il maestro Gichin Funakoshi, fondatore dello stile Shotokan e padre del karate moderno, si esibì a Tokyo 1922. Egli intese questa affascinante arte marziale come un “sistema di disciplina interiore” capace di condizionare tutti gli aspetti della vita dei praticanti; era nato il Karate-do ovvero la “via del karate”, un misterioso, lento e difficile cammino dell’essere verso la perfezione e il suo compimento. La filosofia dello stile di karate shotokan, basata principalmente sullo zen e sul bushido (la via del guerriero), è contenuta nei venti principi (niju kun) esposti dallo stesso Funakoshi Gichin e che divennero le basi della disciplina ancora prima che gli stessi allievi del grande maestro fondassero nel 1949 la JKA (Japan Karate Association); la più importante e antica organizzazione per la diffusione del karate.
fonte: La Testata
mercoledì 20 luglio 2011
Stage nazionale di black flag wing chun con sifu Lin Xiang Fuk
http://www.facebook.com/event.php?eid=254648537884752
lunedì 27 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
Un calcio al disagio
Conferenza e dimostrazione di sport da combattimento, organizzata dalle associazioni Diagoras e Nuovo Avvenire Sport al fine di promuovere il tema dell'etica delle arti marziali in periferia.L' evento ha avuto luogo presso il centro polifunzionale di Soccavo... un ringraziamento a tutte le palestre ed associazioni che hanno partecipato.
venerdì 10 giugno 2011
Stage Hapkido - M° Hernando Reyes Mazabel
Evento organizzato dall' Opes in collaborazione con L'Ass. Nuovo Avvenire Sport ed ASD. Paolo Minopoli, con il Maestro Reyes Mazabel 7° Dan di Hapkido e tecnico europeo. Si ringrazia la Provincia di Napoli nella persona del Presidente del Consiglio Provinciale di Napoli Luigi Rispoli, per il patrocinio dell' evento.
venerdì 3 giugno 2011
Compagnia dei Tre Leoni
La giovane compagnia dei Tre Leoni nasce da appassionati di storia, archeologia, cultura, rievocazione storica ed arti marziali.
Ispirati dalla lunga pratica di queste ultime di alcuni dei membri del gruppo, in primis dal Maestro Marco Signore, entriamo a far parte della I.D. P. A. (International Dragon and Phoenix Association) del Si-Fu Massimo Fiorentini, dove viene praticato Wing Chun Kung-Fu, Muai Thay, Brazilian Ju-Jitsu ed altro ancora.
Collaboriamo con la prestigiosa associazione di arti marziali, (operante anche nel sociale) Nuovo Avvenire Sport, ufficialmente riconosciuta dal C.O.N.I. ed alla O.P.E.S. un’importante ente di promozione sportiva.
Attualmente i nostri studi si basano principalmente sul trattato tedesco, conservato in Inghilterra presso la Royal Armouries, RAMS 1-33, (The Londontower Fechtbuch), scritto intorno al 1250 d.C. ma anche al famoso Talhoffer ed altri ancora.
Naturalmente lo studio approfondito e quindi l’interpretazione di tali testi non è sempre agevole e non può essere scevra dal preziosissimo apporto delle moderne arti marziali, sia per armi che a mani nude, in quanto l’attenzione che dedichiamo ai testi ci rende consci dell’unità di fondo dei concetti e delle regole della biomeccanica del corpo umano, nonché dell’ergonomia del combattimento che, in qualsiasi disciplina si pratichi, è sempre la stessa …
In sostanza, per dirlo con l’arte: cambiano i pennelli ed i colori, ma il quadro è lo stesso ovunque.
Naturalmente ciò non c’induce ad interpolare o addirittura a sostituire i contenuti dei trattati con elementi estranei agli stessi in quanto ,appunto, fase di studio e quindi di interpretazione del contesto storico e culturale in cui ha avuto origine il materiale da noi contemplato, quindi, a tale scopo, separiamo le fasi di apprendimento, dedicandoci sia alla forma, cioè lo studio delle posizioni corrette e tutto quanto da ciò viene conseguentemente indotto nei movimenti, e l’applicazione migliore e più coerente delle tecniche illustrate dai testi in esame, qualora vi siano dubbi sull’esecuzione o il senso di talune tecniche.
La fase successiva, ma non meno importante come potrete vedere dai video allegati, è lo SPARRING senza il quale non ci si può minimamente rendere conto della reale casistica a cui si va incontro nell’applicare determinati schemi di combattimento, ma soprattutto per abituarsi ad applicarli realmente e nel modo più fedele possibile, per comprenderne appieno il senso.
In fine, durante quello che da noi viene detto il “LIBERO,, cioè una sorta di sparring rilassato e senza alcuna ricerca cosciente di tecnica, si viene in contatto con quello che negli anni di pratica marziale sono gli automatismi da noi acquisiti, che ci vengono in aiuto in maniera inaspettata, che ci permettono di confrontare, comprendere ed , in taluni casi, “adattare” l’antica disciplina alle più approfondite conoscenze delle arti marziali attualmente praticate…
Insieme allo sparring, é un processo delicato e lento di “ricostruzione” in cui ritengo vada riposta molta attenzione.
Mi spiego: la differenza (forse l’unica) tra le arti marziali orientali e quelle occidentali è che le prime hanno avuto una consecutività pressoché ininterrotta fino ad oggi grazie a scuole e maestri e che quindi hanno avuto modo di confrontarsi ed evolversi a contatto con mutazioni di contesto, culturali ed anche alle mutate condizioni fisiche dei praticanti; quelle occidentali (quelle non del tutto scomparse in epoche ancora remote) hanno comunque dovuto assistere al loro inesorabile tramonto dopo l’introduzione della polvere da sparo, nella fattispecie la scherma di epoca medioevale che è stata completamente abbandonata …
Il nostro studio è dunque anche costituito dal superare questo gap temporale con il confronto con l’attuale, ma non meno preservare con cura gli insegnamenti di chi ha salvato, almeno in parte, tale patrimonio trascrivendolo, e che tanto più valore acquisisce se si pensa che racchiude esperienze di tutta una vita di chi ha realmente combattuto!
Dirò che, naturalmente, la scherma da noi studiata ha radici che affondano senza meno in epoche ben più antiche del medioevo, difatti l’1-33 è precisamente un manuale di autodifesa per spada ad una mano e Buckler (un piccolo scudo da pugno), armi molto molto antiche, e che non prevede la presenza di armatura…
(Ci occupiamo anche dello studio di bastoni, lancia, daga e falcetti).
Personalmente, da appassionato praticante di Kung-Fu, ho ritrovato nei concetti espressi dai manoscritti gli stessi concetti che ho sempre seguito e questo, ai miei occhi, ha aperto uno scenario tanto variegato ed affascinante da indurmi ad intraprendere senza remore questo cammino …
Che speriamo possa divenire presto anche il vostro.
Come si dice: la mente è come un paracadute, funziona meglio aperta!
La pratica marziale, che sin dai tempi più remoti non prescindeva la formazione culturale del giovane uomo, era un bagaglio non meramente fisico che porta ad una concezione egocentrica e fittizia del mondo, com’è correntemente inteso nella società moderna, ma bagaglio relazionale per se stessi e l’altro e di continua prova di sé a vari livelli basando certezze e ricerche interiori su fondamenta reali e solide … Penso che la reale forza non stia nel braccio, ma nello spirito, e che quella del fisico dovrebbe essere una diretta conseguenza di ciò, conquistata con impegno ed onestà, per fare di se stessi un rigoglioso albero dalle profonde e solide radici, sempre flessibile e pronto a slanciarsi verso l’alto.
Nel Bingfà di Sun-Tzu (l’Arte Della Guerra) si dice che il guerriero migliore è quello che vince ancor prima di sguainare le armi o senza il bisogno di utilizzarle; nel vero Kung-Fu, il combattimento non deve cominciare, ma deve finire! … Vi è un’antico detto che cita: homo omini lupus, che vuol dire: ogni uomo è per l’altro un lupo, ed è quindi per questo motivo che il nostro motto è: Homo omini lupus… Hic sunt Leones!
Attualmente siamo allo stadio S. Paolo a Napoli, (discesa calciatori, palestra D).
Le lezioni si svolgono dalle 18:00 alle 19:30 MARTEDì, GIOVEDì e SABATO MATTINA dalle 10:00 alle 13:00
PER CONTATTI: www.idpa-academy.com info@idpa-academy.com (per prenotare una lezione di prova: 3472329353 opp. 3387501461) Nuovoavvenire@libero.it opp. Cerca : dojonass (Scherma storica e arti marziali medievali)
sabato 30 aprile 2011
domenica 10 aprile 2011
Stage Hapkido - M° Reyes
L’Hapkido è un’ arte marziale coreana, la cui traduzione letterale in italiano è : "la via della coordinazione dell'energia" .
Le tecniche dell’Hapkido si basano sull’ impiego di leve, punti di pressione, proiezioni, calci e altri colpi principalmente per la difesa personale. I praticanti di Hapkido imparano a usare e controllare il loro corpoe quello di colui che attacca. Questo perché l'Hapkido enfatizza i movimenti circolari, i movimenti senza opporre resistenza e il controllo dell'avversario.
Il progetto “Hapkido a Napoli” prevede l’ organizzazione di uno stage internazionale articolato in due giornate nel capoluogo campano, sabato 16 e domenica 17aprile. L’ iniziativa è proposta dall’ “A.S.D. Paolo Minopoli”, in collaborazione con l’ associazione “Nuovo Avvenire sport “ e con il patrocinio di Casa Corea Italia.
Gli stage saranno tenuti dal Maestro Hernando Reyes Mazabel, cintura nera 7° Dan, Direttore Tecnico Nazionale della FederTaekwondo Italia e A.M.C.(Arti Marziali Coreane) , responsabile Tecnico Europeo e dal Maestro Luigi Signore vice presidente Nazionale FederTaekwondo, cintura nera 7° Dan di Taekwondo e referente italiano per “Casa Corea”.
Il progetto “Hapkido a Napoli” prevede l’ organizzazione di uno stage internazionale articolato in due giornate nel capoluogo campano, sabato 16 e domenica 17aprile. L’ iniziativa è proposta dall’ “A.S.D. Paolo Minopoli”, in collaborazione con l’ associazione “Nuovo Avvenire sport “ e con il patrocinio di Casa Corea Italia.
Gli stage saranno tenuti dal Maestro Hernando Reyes Mazabel, cintura nera 7° Dan, Direttore Tecnico Nazionale della FederTaekwondo Italia e A.M.C.(Arti Marziali Coreane) , responsabile Tecnico Europeo e dal Maestro Luigi Signore vice presidente Nazionale FederTaekwondo, cintura nera 7° Dan di Taekwondo e referente italiano per “Casa Corea”.
martedì 22 marzo 2011
lunedì 21 marzo 2011
Escrima Concepts
Il meglio nella lotta con le armi
Di origine Filippina, è spesso denominata Kali o Arnis de mano, i suoi contenuti prendono origine da arti marziali indigene, per poi subire influenza dalla scherma spagnola.
Nell’arcipelago delle Filippine è sempre stato normale girare armati, quindi si doveva necessariamente considerare il combattimento armato prima ancora di quello a mani nude relegando quest’ultimo solo alla fine dell’addestramento.
Nonostante l’Escrima sia comunque valida anche nel combattimento a mani nude, rimane nota per l’aspetto riguardante la straordinaria efficacia e realismo nella lotta armata.
Dal nostro punto di vista, sono le qualità affinate dalla pratica con le armi, che ci interessano maggiormente, in quanto, quest’ultima obbliga il praticante ad un’attenzione e una concentrazione maggiore.
Questo permette di sviluppare notevolmente gli attributi fisici necessari per il combattimento sia armato che a mani nude.
Le armi utilizzate variano dai semplici bastoni di più lunghezze al macete o ai coltelli di vario tipo arrivando quindi alle spade.
Il massimo si raggiunge combinando l’uso di queste armi in coppia tra di loro o con scudi di vario tipo.
L’uso delle armi può sembrare anacronistico, se visto fine a se stesso.
I vantaggi psicologici (sicurezza, concentrazione e determinazione, ecc.) acquisiti nella la lotta contro un avversario armato, sono fondamentali in qualsiasi aggressione.
Consideriamo ancora che le stesse tecniche possono essere praticate con oggetti di uso comune come un giornale, un ombrello, una chiave, ecc.
Di origine Filippina, è spesso denominata Kali o Arnis de mano, i suoi contenuti prendono origine da arti marziali indigene, per poi subire influenza dalla scherma spagnola.
Nell’arcipelago delle Filippine è sempre stato normale girare armati, quindi si doveva necessariamente considerare il combattimento armato prima ancora di quello a mani nude relegando quest’ultimo solo alla fine dell’addestramento.
Nonostante l’Escrima sia comunque valida anche nel combattimento a mani nude, rimane nota per l’aspetto riguardante la straordinaria efficacia e realismo nella lotta armata.
Dal nostro punto di vista, sono le qualità affinate dalla pratica con le armi, che ci interessano maggiormente, in quanto, quest’ultima obbliga il praticante ad un’attenzione e una concentrazione maggiore.
Questo permette di sviluppare notevolmente gli attributi fisici necessari per il combattimento sia armato che a mani nude.
Le armi utilizzate variano dai semplici bastoni di più lunghezze al macete o ai coltelli di vario tipo arrivando quindi alle spade.
Il massimo si raggiunge combinando l’uso di queste armi in coppia tra di loro o con scudi di vario tipo.
L’uso delle armi può sembrare anacronistico, se visto fine a se stesso.
I vantaggi psicologici (sicurezza, concentrazione e determinazione, ecc.) acquisiti nella la lotta contro un avversario armato, sono fondamentali in qualsiasi aggressione.
Consideriamo ancora che le stesse tecniche possono essere praticate con oggetti di uso comune come un giornale, un ombrello, una chiave, ecc.
martedì 15 marzo 2011
“Campionati italiani assoluti di combattimento”
Con la presente si ha il piacere di annunciare la manifestazione nazionale del 03 aprile
p.v. “Campionati Italiani Assoluti di Combattimento 2011”, gara di combattimento
individuale riservata ad atleti dai 13 ai 35 anni.
L’organizzazione della gara è affidata al Comitato Regionale Campania, con il
patrocinio della nostra Federazione ed in collaborazione con l’Ente di promozione
Sportiva C.S.A.In.
Data:
03 aprile 2011.
Luogo:
Napoli (NA)
Sede:
Palabarbuto Palazzetto dello Sport – V.le Giochi del Mediterraneo – Fuorigrotta
Orari:
Sabato 02 aprile 2011
dalle ore 18:00 alle ore 20:00 - Controllo iscrizioni, operazioni di peso e Sorteggi.
c/o Tennis Hotel – Via Pisciarelli, 82 - 80078 Agnano-Pozzuoli (Napoli) Domenica 03 aprile 2011
- ore 9:30 - Inizio gara
- ore 17:00 - Premiazioni
c/o Palabarbuto
Classi:
Speranze M/F: Atleti che il giorno della gara abbiano compiuto il 13° anno di età
(+13 ; - 15);
Juniores M/F: Atleti che il giorno della gara abbiano compiuto il 15° anno di età
(+15 ; - 18);
Seniores M/F: Atleti che il giorno della gara abbiano compiuto il 18° anno di età
(+18 ; - 35).
Cinture:
Rosse e Nere (Serie A);
Verdi e Blu (Serie B);
Per la Categoria Speranze se i numeri degli iscritti non fossero tali da garantire lo
svolgimento della manifestazione, l’organizzazione si riserva di costituire una Serie
unica A+B: Verdi, blu, rosse, nere.
Categorie di peso:
S/M - 58; - 63; - 68; - 74; - 80; - 87; + 87 kg
S/F - 54; - 59; - 65; - 72; + 72 kg
J/M - 57; - 63; - 70; - 78; + 78 kg
J/F - 52; - 57; - 63; - 70; + 70 kg
Sp/ M e F + 36; - 40; - 45; - 50; - 55; + 55 kg
Protezioni:
Come da regolamento federale (paradenti OBBLIGATORIO).
Per le categorie speranze è obbligatorio l'utilizzo dei guantini imbottiti e dei parapiedi.
Round:
Senior e Junior: 3 round da 2 minuti con 1 minuto di recupero.
Speranze: 2 round da 2 minuti con 1 minuto di recupero.
giovedì 10 marzo 2011
Serium gym boxe
di Piera Esposito
Domenica 13marzo 2011, alle ore 9:00, presso la palestra di pugilato "De Novellis", in via Lattanzio n°46 (NA), sarà presentata una dimostrazione amatoriale di boxe per coinvolgere le persone di tutte le età, sia donne che uomini, alla conoscenza di questo nobile sport.
L'iniziativa, intitolata "Serium gym boxe" e concretizzatasi in Lazio già da qualche anno, avverrà per la prima volta anche in Campania grazie al paziente lavodo del maestro Guido De Novellis.
Si tratta di un modo per lasciar esprimere, sotto forma di spettacolo, la bravura e le abilità degli atleti che vi parteciperanno, sotto gli occhi attenti di tutto coloro che amano questo sport o che non lo hanno mai praticato e vogliono avvicinarvisi.
Domenica 13marzo 2011, alle ore 9:00, presso la palestra di pugilato "De Novellis", in via Lattanzio n°46 (NA), sarà presentata una dimostrazione amatoriale di boxe per coinvolgere le persone di tutte le età, sia donne che uomini, alla conoscenza di questo nobile sport.
L'iniziativa, intitolata "Serium gym boxe" e concretizzatasi in Lazio già da qualche anno, avverrà per la prima volta anche in Campania grazie al paziente lavodo del maestro Guido De Novellis.
Si tratta di un modo per lasciar esprimere, sotto forma di spettacolo, la bravura e le abilità degli atleti che vi parteciperanno, sotto gli occhi attenti di tutto coloro che amano questo sport o che non lo hanno mai praticato e vogliono avvicinarvisi.
sabato 5 marzo 2011
Scherma storica e arti marziali medievali
Marco Signore , PhD
L'arte del combattimento include senza dubbio una quantità di discipline marziali di tale portata che è difficile quantificare. Tra di esse, tuttavia, la prevalenza nella cultura odierna viene data alle discipline marziali orientali per tutta una serie di motivi, primo fra i quali l'esistenza di una più o meno acclarata continuità di insegnanti e maestri, di scuole e stili.
Tuttavia lo studio dei movimenti e delle tecniche marziali non è esclusiva di alcun paese o alcuna cultura al mondo, perchè l'azione di combattere i propri simili è antica quanto l'uomo stesso. Le prime tracce di “violenza organizzata” risalgono a migliaia di anni fa (p.es. il sito del massacro di Talheim, in Germania, datato a circa 7000 anni fa). E siccome la violenza è antica, altrettanto antica è la ricerca di forme codificate nel combattimento.
Con ogni probabilità questa ricerca ha avuto inizio molto prima di quanto la storia scritta possa testimoniare, ed all'inizio è stata certamente a tradizione orale, sebbene esistano prove di “manuali” molto più antichi di quel che si creda. Un esempio è dato dalla tomba di Merire II, XIX dinastia (circa 1350 a.C.) in Egitto, in cui sono rappresentati movimenti di combattimento con bastone e protezione per il braccio. Incidentalmente tutt'oggi in Egitto si pratica un'arte marziale tradizionale coi bastoni corti – per quanto sarebbe assai pretestuoso riferirla in linea diretta ai maestri dell'Antico Egitto.
E tuttavia anche in Europa lo studio delle arti marziali ha avuto inizio abbastanza presto. Molte culture europee – per non dire tutte – hanno dato importanza alla potenza marziale degli uomini ed all'educazione marziale dei giovani, e non c'è bisogno di menzionare Sparta per ricordare che l'addestramento militare era per lo meno una parte importante (se non costante) della vita quotidiana. Anche le prove archeologiche ci danno informazioni sulla presenza di uno studio dietro alle tecniche di combattimento: per esempio le spade ritrovate a Creta sono costruite per colpire di punta più che di taglio, il che presuppone per lo meno l'esistenza di una serie di tecniche codificate.
Ma è solo intorno al 1250 d.C., circa, che in occidente fa la sua comparsa un nuovo modo di concepire il combattimento. Il più antico testo di duellistica è infatti il manoscritto delle Royal Armouries RAMS I-33, che appare come un manuale di autodifesa per monaci. Questo manoscritto è importantissimo per tutta una serie di ragioni, non ultime il fatto che siano dei religiosi a studiare le arti marziali, che ci sia una donna che combatte (con una delle tecniche più efficaci del manoscritto) e soprattutto che l'autodifesa viene studiata con spada e buckler.
Il buckler è una delle armi più sottovalutate e mal interpretate della storia. Si tratta di un piccolo scudo da impugnare, che veniva utilizzato come arma primaria o secondaria accoppiato ad una spada (o ad una lancia o ascia). Il manoscritto I-33 illustra le basi del combattimento a due armi, usando una spada come “compagna” del buckler, ed illustrando tutto il campionario di colpi che ci si aspetterebbe in un'arte marziale: deviazioni, contrattacchi, guardie, controguardie, prese, proiezioni, il tutto sempre mantenendo il controllo dell'arma.
In più, nell'I-33 sono raccolti i principi del combattimento armato che troveremo poi quando i maoscritti di duellistica (“Fechtbuche”) diventeranno molto più frequenti, come per esempio il famoso Flos Duellatorum scritto da Fiore de' Liberi circa nel 1409. Ma già dal 1300 in Germania troviamo diversi manoscritti che trattano dell'uso di molte armi ed anche di lotta a mani nude.
Purtroppo al giorno d'oggi se da una parte è possibile ottenere questi manoscritti in maniera più semplice, dall'altra la mancanza di un'organizzazione seria ha portato alla nascita ed alla diffusione di centinaia, forse migliaia di “praticanti” che sono convinti che avere i soldi per comprare la replica di una spada e di un'armatura li qualifica come “spadaccini medioevali”. Alle spalle dei loro volteggi nelle piazze e nelle sagre di paese non c'è nulla se non l'improvvisazione, e molti di questi sedicenti maestri o spadaccini non hanno nemmeno la minima conoscenza di arti marziali, men che meno di quelle occidentali. Spesso dichiarano di aver studiato un manoscritto o l'altro (di solito il Flos Duellatorum, che non viene in realtà nemmeno letto) e si improvvisano duellanti.
Questo atteggiamento è devastante per le arti marziali occidentali praticate in maniera seria, perchè a causa degli atteggiamenti di chi pratica senza coscienza lo studio del combattimento medioevale viene ridicolizzato e trattato come spettacolo teatrale (peraltro manco ben recitato).
Al contrario, lo studio delle arti marziali occidentali non può prescindere dal continuo confronto con quelle orientali, dallo studio approfondito dei manoscritti, e dalla conoscenza della biomeccanica del corpo umano (che, ricordiamolo, è lo stesso in ogni paese del mondo), e delle proprietà delle armi e delle armature coinvolte.
La Compagnia dei Tre Leoni si occupa proprio dell'aspetto di ricerca e studio marziale delle discipline da combattimento del medioevo e del rinascimento europeo, da cui peraltro traggono origini alcune arti marziali orientali armate come l'escrima.
Lo studio principale viene effettuato sull'analisi del RAMS I-33, ma viene integrato con la ricerca continua da quante più fonti è possibile, e praticando con più armi le tecniche che ci sono arrivate sui manoscritti. Viene inoltre svolta una continua attività di ricerca anche in ambito archeologico, storico e museale, con lo studio dettagliato di armi ed armature originali (quando possibile), ed infine viene data grandissima importanza all'apporto tecnico delle arti marziali di altri paesi, come per esempio quelle africane o asiatiche, soprattutto quando utilizzano armamenti simili a quelli in studio.
I risultati di questi studi vengono continuamente testati in palestra, e riportati quando possibile al pubblico tramite conferenze e rievocazioni storiche. Le armi studiate non si limitano quindi alla spada e buckler, ma spaziano da quelle “cavalleresche” come la spada lunga, a quelle “povere”, come le falci o il bastone. Naturalmente uno studio così vasto non può avere la presunzione di considerarsi mai completo, e le esperienze dei praticanti della Compagnia vengono continuamente messe in discussione da ogni ritrovamento archeologico o storico che possa essere utile. L'allenamento viene effettuato su diversi livelli: quello puramente tecnico (uso corretto di movimenti e di armi), quello formale (per ricostruire i movimenti descritti nei manoscritti), ed infine quello di combattimento (per cercare di comprendere come realmente si combattesse nei tanti secoli del medio evo e del rinascimento). Il tutto sempre con un occhio alla divulgazione al pubblico, per combattere la disinformazione e l'ignoranza sul medioevo, portata avanti non solo da film ed altri media, ma anche da chi rende le arti marziali occidentali un gioco per sprovveduti in maglia di ferro.
lunedì 28 febbraio 2011
Judo anch'io
la regione ti difende
Press-IN anno III / n. 660
Il Fatto Omline del 28-02-2011
LAMEZIA TERME. Si è svolta all’auditorium del liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme, la presentazione dei progetti “La Regione ti difende: difesa personale, prevenzione e sicurezza per le donne” e “Judo anch’io: arti marziali adattate per diversamente abili”.
Il programma prevede una serie di incontri gratuiti per aiutare i diversamente abili ed il pubblico femminile a potenziare il proprio livello percettivo, a conoscere ed a prevenire le situazioni di pericolo ed acquisire maggiore sicurezza in se stessi. I progetti sono organizzati dall’associazione sportiva dilettantistica “Centro Sport Karate Lamezia Terme” del maestro Mario Amendola, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio e la Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, le Forze dell’Ordine del Comune di Lamezia Terme, la Commissione Tecnica Nazionale M. G. A. (Metodo globale autodifesa), il Coni e la FiJlkam (Federazione italiana judo, lotta, karate ed arti marziali).
Argomenti correlati: Disabilità visiva - Disabilità uditiva - Disabilità motoria - Disabilità psico-cognitiva - Disabilit&ag
Il Fatto Omline del 28-02-2011
LAMEZIA TERME. Si è svolta all’auditorium del liceo “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme, la presentazione dei progetti “La Regione ti difende: difesa personale, prevenzione e sicurezza per le donne” e “Judo anch’io: arti marziali adattate per diversamente abili”.
Il programma prevede una serie di incontri gratuiti per aiutare i diversamente abili ed il pubblico femminile a potenziare il proprio livello percettivo, a conoscere ed a prevenire le situazioni di pericolo ed acquisire maggiore sicurezza in se stessi. I progetti sono organizzati dall’associazione sportiva dilettantistica “Centro Sport Karate Lamezia Terme” del maestro Mario Amendola, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio e la Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, le Forze dell’Ordine del Comune di Lamezia Terme, la Commissione Tecnica Nazionale M. G. A. (Metodo globale autodifesa), il Coni e la FiJlkam (Federazione italiana judo, lotta, karate ed arti marziali).
Argomenti correlati: Disabilità visiva - Disabilità uditiva - Disabilità motoria - Disabilità psico-cognitiva - Disabilit&ag
domenica 27 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Diagoras 1° lezione
Le associazioni Diagoras e Nuovo Avvenire Sport, impegnate nella promozione della cultura sportiva e della filosofia delle arti marziali, danno inizio ad una serie di incontri finalizzati all'apprendimento degli elementi basilari delle diverse tecniche di difesa personale. Le lezioni, gratuite e aperte a tutti, si terranno presso la Pugilistica De Novellis, in Via Lattanzio 46 a Napoli. Evento promosso da Opes Italia, Città di Napoli.
giovedì 10 febbraio 2011
Sfida Maddaloni
ORA ALLENA I CIECHI
La Gazzetta dello Sport del 13-01-2011
ENZO DE DENARO
«È un'esperienza bellissima, nella quale voglio riuscire a trasmettere tutta la mia passione per il judo» . Parola di Giuseppe Maddaloni, medaglia d'oro all'Olimpiade di Sydney in cima ad un palmares da grande campione e da meno di un mese nuovo allenatore della nazionale paralimpica di judo ipovedenti e ciechi. Da qualche giorno si è concluso il primo raduno collegiale che si è tenuto a Pordenone. «Mi sono approcciato a questa nuova esperienza con la carica che mi ha sempre accompagnato in tutta la mia vita sportiva ha detto il 34enne napoletano ma al termine del primo raduno devo dire che sono ancora più contento. Perché mai? Perché ho incontrato ragazzi assetati di sport, pronti a muoversi e disponibili ad imparare» . Ha dovuto conquistarli? «Mi hanno confessato che inizialmente hanno avuto paura di non essere all'altezza, ma poi si sono lasciati conquistare dalla mia voce, dal mio modo di lottare con loro, da come mi hanno percepito» . Quali obiettivi si pone? «Mi è stata data carta bianca. Non importa l'obiettivo, ma il percorso che faremo assieme e soprattutto vorrei riuscire ad avvicinare quanti più ragazzi possibile per trasmettere loro la mia passione per il judo. Perché il judo è, per questi ragazzi e per me, lo sport numero uno» .
La Gazzetta dello Sport del 13-01-2011
ENZO DE DENARO
«È un'esperienza bellissima, nella quale voglio riuscire a trasmettere tutta la mia passione per il judo» . Parola di Giuseppe Maddaloni, medaglia d'oro all'Olimpiade di Sydney in cima ad un palmares da grande campione e da meno di un mese nuovo allenatore della nazionale paralimpica di judo ipovedenti e ciechi. Da qualche giorno si è concluso il primo raduno collegiale che si è tenuto a Pordenone. «Mi sono approcciato a questa nuova esperienza con la carica che mi ha sempre accompagnato in tutta la mia vita sportiva ha detto il 34enne napoletano ma al termine del primo raduno devo dire che sono ancora più contento. Perché mai? Perché ho incontrato ragazzi assetati di sport, pronti a muoversi e disponibili ad imparare» . Ha dovuto conquistarli? «Mi hanno confessato che inizialmente hanno avuto paura di non essere all'altezza, ma poi si sono lasciati conquistare dalla mia voce, dal mio modo di lottare con loro, da come mi hanno percepito» . Quali obiettivi si pone? «Mi è stata data carta bianca. Non importa l'obiettivo, ma il percorso che faremo assieme e soprattutto vorrei riuscire ad avvicinare quanti più ragazzi possibile per trasmettere loro la mia passione per il judo. Perché il judo è, per questi ragazzi e per me, lo sport numero uno» .
Iscriviti a:
Post (Atom)