"Non ho imparato la via per vincere gli altri, ma per vincere me stesso"

lunedì 6 dicembre 2010

EducaInfanzia

Taekwondo e solidarietà





E’ partita a Napoli la IV edizione del progetto “ Educainfanzia” , ideato, promosso e messo in campo dalle Associazioni “Nuovo Avvenire onlus” e “Nuovo Avvenire Sport”, in collaborazione con le Associazioni “Out Now” ed “Asso è”.
Il progetto si propone di riqualificare i quartieri della città considerati socialmente a rischio attraverso laboratori che coinvolgano i minori segnalati, da quelli che possono essere considerati gli enti “positivi” dei territori dove si va ad intervenire, come tra i più bisognosi di assistenza in ambito sociale e familiare.
Questa nuova edizione si caratterizza per il fatto che la maggior parte dei laboratori che saranno attivati prevedono che siano le attività sportive a fungere da traino fondamentale per il coinvolgimento dei ragazzi. L’obiettivo è quello di veicolare attraverso lo sport, ed i messaggi positivi di cui esso è portatore, esempi di realtà e figure virtuose alternative ai miti ed agli esempi sbagliati che ragazzi che crescono e vivono in determinate realtà spesso prendono a modello.
Il primo laboratorio è stato avviato in uno dei quartieri popolari più a rischio presenti nel cuore della città di Napoli, i Quartieri Spagnoli, nella struttura della Maddalenella. Prevede un corso di arti marziali destinato a trenta bambini del quartiere.
Un altro prenderà presto il via nel periferico Rione Traiano, all’ interno della palestra “De Novellis”, già impegnata da anni nel far “boxare” gratuitamente tantissimi giovani del quartiere, con l’obiettivo di distoglierli dai facili proventi che lo spaccio di droga, vero e proprio principale business della zona, può garantir loro.
Contribuire a riqualificare i territori difficili partendo dai giovani e dai giovanissimi, perché le future generazioni facciano propri sin da subito gli strumenti morali e culturali necessari a far sii che il tanto auspicato riscatto in tema di legalità si realizzi.
Si realizzi innanzitutto mettendo al centro della scena i cittadini di domani, facendo sii che essi siano i principali artefici, protagonisti e promotori del cambiamento.
Se si vuol pensare di avviare una vera nuova lunga stagione di cambiamento, la Campania non può prescindere da questo.

giovedì 2 dicembre 2010

Dojo N.A.S.


Dojo, è un termine giapponese che significa luogo (jō) dove si segue la via (dō), secondo cultura orientale infatti il dojo è il luogo nel quale si può raggiungere, seguendo la Via, la perfetta unità tra zen (mente) e ken (corpo). DojoNAS anche se un luogo di incontro virtuale si propone di stimolare ed appagare il marzialista sotto il profilo spirituale, proponendosi come finestra di informazione su tutto quello che è il mondo delle arti marziali della lotta e del pugilato, e come punto di interazione e condivisione per gli amanti delle discipline marziali e non solo. Il termine N.A.S. è l' acronimo dell' associazione Nuovo Avvenire Sport impegnata nella promozione dello sport a fini sociali e di volontariato.

Hagakure


Hagakure è una delle opere letterarie più significative tramandateci dal Giappone, pubblicata nel 1906 ma composta due secoli prima. Il titolo Hagakure significa letteralmente "nascosto dalle foglie" (oppure "all'ombra delle foglie"; il titolo completo era Hagakure kikigaki, "annotazioni su cose udite all'ombra delle foglie") e l'opera trasmette l'antica saggezza dei samurai sotto forma di brevi aforismi dai quali emerge lo spirito del Bushidō (la Via del guerriero) con la differenza di rivolgersi al Samurai solitario (rōnin) che può venire a trovarsi, per una serie di vicissitudini che non dipendono dalla sua volontà, senza un Signore da servire. Questa peculiarità attrasse lo scrittore e drammaturgo Yukio Mishima che vedeva nel periodo storico da lui vissuto il riproporsi di questa situazione che viveva con profonda sofferenza.
L'autore Yamamoto Tsunetomo fu al servizio del daimyo Nabeshima Mitsushige (1632-1700) del feudo di Saga in un'epoca di pace e di inizio della decadenza dei samurai. Quando il daimyo morì, Yamamoto divenne monaco buddhista e si ritirò in monastero dove compose, aiutato dall'allievo Tashiro Tsuramoto, lo Hagakure, l'opera sullo spirito e il codice di condotta del samurai. Esso ebbe ampia diffusione, e dopo la pubblicazione subì la strumentalizzazione del militarismo giapponese della prima metà del XX secolo al punto che i Kamikaze portavano con sè questo testo come ultimo compagno di morte.
Il tema principale del testo è la morte, non come semplice estinzione della vita, piuttosto nel senso psicologico dell'eliminazione dell'io. LoHagakure fu considerato un libro fondamentale e profondamente ispirante da Yukio Mishima. Egli, nell'estate del 1967, cioè tre anni prima del suo clamoroso seppuku, scrisse un commento ai primi tre volumi dell'opera. Questo libro, edito in Italia col titolo: La via del samurai, Bompiani 1987 costituì, oltre che un interessante approfondimento sull'opera, un vero e proprio testamento spirituale di Mishima.
Hagakure è una raccolta di principi morali ma anche di consigli pratici, norme comportamentali, notizie storiche ed episodi esemplari di valore. Alcuni sono di natura assai spicciola (Come reprimere uno sbadiglio o Come licenziare un servo) e di semplice etichetta, altri invece costituiscono il nucleo del bushido cioè di quell'insieme di principi che costituì per secoli l'etica di tutto il popolo giapponese.
Il libro che in originale consta di 11 volumi non è mai stato tradotto integralmente in lingua italiana[1], a causa del fatto che molte delle sue parti si riferiscono così specificamente alla cultura giapponese da risultare ostiche alla lettura da parte di un pubblico italiano: sono perciò state operate delle scelte da parte dei curatori delle varie edizioni.

Bushido


Il Bushidō (giapp. 武士道, la via del guerriero) è un codice di condotta e un modo di vita, simile al concetto europeo di Cavalleria, adottato dai guerrieri giapponesi. In esso a differenza di altri addestramenti militari nel mondo sono raccolte oltre le norme di disciplina militari, anche quelle morali che presero forma in Giappone durante gli shogunati di Kamakura (1185-1333) e Muromachi(1336-1573), e che furono formalmente definite ed applicate nel periodo Tokugawa (1603 - 1867).
Ispirato ai principi del buddhismo e del confucianesimo adattati alla casta dei guerrieri, il Bushidō esigeva il rispetto dei valori di onestà, lealtà, giustizia, pietà, dovere e onore che dovevano essere perseguiti fino alla morte. Il venir meno a questi principi causava il disonore del guerriero, che espiava commettendo il seppuku, il suicidio rituale.
Successivamente alla Restaurazione Meiji (1866), il Bushidō ebbe come punto fondante il rispetto assoluto dell'autorità dell'imperatore e divenne uno dei capisaldi del nazionalismo giapponese. Uno dei principi del Bushidō, l'assoluto disprezzo per il nemico che si arrende, fu la causa dei trattamenti brutali e denigranti a cui i giapponesi sottoposero i prigionieri nel corso della seconda guerra mondiale, mentre la ricerca della morte onorevole in battaglia, fu la molla che spinse moltikamikaze al sacrificio.